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Niki Lauda: i 5 momenti più belli della sua carriera

Buona la prima

Dopo la parentesi in BRM, priva di eccessivi acuti, Lauda seguì quello che era stato il suo compagno di scuderia Clay Regazzoni in Ferrari. Era il 1974 e la monoposto di Maranello, seppur in via di sviluppo, era veloce e competitiva. Niki esordì in Argentina con un bel secondo posto, agguantando poi il primo successo nel Gran Premio di Spagna sul circuito di Jarama.

Nel corso di quella stagione ottenne ben 9 pole position e trionfò anche nel GP d’Olanda ma non riuscì a giocarsi il mondiale per via dei numerosi ritiri, avvenuti per lo più a causa di guasti meccanici.

Fu nel 75 che Lauda conquistò il primo iride, potendo contare sulla Ferrari 312 T nel pieno splendore. Era il pilota da battere sulla vettura migliore: vinse il GP di Monaco e le successive tre tappe, valorizzate da un secondo posto che gli donò un certo margine in classifica piloti. Vinse matematicamente il mondiale con un terzo posto a Monza, dove fu portato in trionfo dal popolo di Maranello che non saliva sul tetto del Circus dal 1964. Chiuse la stagione con la quinta vittoria a Watkins Glein.