Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Come sono andati i test Formula 1 del Bahrain

Come sono andati i test Formula 1 del Bahrain

Dopo l‘emozionante giornata di test del giovedì, ha fatto molto parlare dei risultati delle scuderie la terza giornata di test Formula 1 di Sekhir che chiude definitivamente questa fase della pre-stagione e ci lancia direttamente verso le prove libere del 29 febbraio e 1 marzo per culminare nel primo GP della stagione 2024 sabato 2 marzo, giornata insolita per un GP, che però è stata scelta come conseguenza dell’inizio del Ramadan domenica 10 marzo, che ha imposto l’anticipo della seconda tappa del mondiale al sabato 9 marzo dopo il tramonto (ore 18 italiane) portango di conseguenza un anticipo del Gran Premio del Bahrain trattandosi di due GP back to back e non iniziare con il “fiatone” una stagione da 24 gran premi che sarà già molto impegnativa per tutti i professionisti coinvolti.

Da parte di tutte le scuderie, come ci si aspettava, si sono visti principalmente sulla chiusura dei test prove di tipo long run e mini long run, con l’alternarsi di gomme a mescola differente per valutare le prestazioni e complessive con tutti i setting possibili e confrontarsi su quella che sarà la realtà in pista.. Non particolarmente spiccata invece la tendenza a provare i tempi qualifica, con giri migliori al di sotto dei giorni precedenti, proprio a testimoniare quanto le scuderie abbiano preferito confrontarsi con le simulazioni di gara. Vediamo in dettaglio la terza giornata.

L’ultimo giorno di test Formula 1 in Bahrain

Mattinata del terzo giorno che si riapre con una bandiera rossa dopo 40 minuti, per l’ormai “noto” tombino della curva 11 che già nella giornata di ieri aveva creato parecchi problemi ai test e in particolare alla monoposto di Charles Leclerc e che oggi ha fatto cancellare la pausa pranzo.

In pista la Ferrari di Carlos Sainz, la Mercedes di Lewis Hamilton e la Red Bull di Sergio Perez che dovrebbe rimanere secondo i piani in pista per tutta la giornata di oggi.

Dal punto di vista dei tempi ha avuto un ottimo inizio di giornata la Ferrari, che si è posizionata in prima posizione con il tempo migliore, seguita dalla Red Bull,e di cui si è parlato molto nella giornata di ieri, dopo le ottime impressioni complessive per quanto riguarda il lavoro effettuato per stabilizzare il rendimento, sia in termini di spinta che di resa sul lungo. È comunque giusto ricordare l’invito alla cautela di Charles Leclerc, che ha ricordato come la Red Bull sia comunque la monoposto da battere e a cui fare riferimento.
Inizia a vedersi una buona prestazione anche da parte di Mercedes, che si è posizionata terza in mattinata e poi seconda nel pomeriggio con un tempo migliore quasi uguale alla Ferrari.

Dal punto di vista delle gomme le scuderie hanno provato le C3 e qualcuno, tra cui la Mercedes, ha fatto test anche con le C5 e le C1.

Anche la sessione pomeridiana si è conclusa con una grande prestazione di Charles Leclerc e della sua Ferrari, che si è aggiudicata il giro più veloce montando gomme C4 (che non saranno disponibili durante il Gran Premio), seguito da Marc Russell con Mercedes e GuanYu Zhou di Sauber. Primo tra i piloti che hanno utilizzato le gomme C3 Max Verstappen su Red Bull, con il quarto tempo migliore in assoluto.

La Red Bull si è assolutamente confermata come la monoposto da battere con 3 stint separati effettuati da Verstappen con prestazioni superiori alle altre vetture, soprattutto nella prima frazione, in cui hanno spiccato ritmo, costanza e prestazioni della RB20 effettuati con gomma morbida (C3).
La Ferrari di Leclerc oltre ad aver fatto segnare un buon miglior tempo della giornata (anche se inferiore ad altri giri effettuati i giorni precedenti), ha mostrato una certa solidità e un buonissimo passo con le gomme a mescola più dura (C1) e un terzo stint con gomme C2 che fa ben sperare i tifosi della scuderia di Maranello. Complessivamente la RB20 ha dimostrato un passo nettamente superiore alle altre macchine su gomma a mescola morbida, mentre Ferrari ha ottenuto risultati migliori con gomme dure.

Riepilogo e impressioni complessive dei test del Bahrain

Da quello che abbiamo visto in questi 3 emozionanti giorni di test, purtroppo spesso segnati dalla bandiera rossa a causa del tombino in curva 11 che ha causato problemi fin dal secondo giorno, possiamo affermare con una certa serena rassegnazione che la Red Bull era e rimane la monoposto candidata a vincere il Mondiale 2024. Questo però, è importante sottolinearlo, non mette in ombra i progressi fatti da Ferrari con la SF24 che si è mostrata, in particolare in alcuni frangenti di gara, più affidabile e meno lontana dall’obiettivo finale di competere, se non per la vittoria generale, quantomeno per quei Gran Premi che per tracciato e caratteristiche (come ad esempio curve più strette e lente) potrebbero essere meglio interpretati da una macchina come la Ferrari.

Primo giorno di test

La prima giornata di test in Bahrain è stata paragonabile a un mega shake-down delle nuove monoposto con Red Bull che, testata su 143 giri dal solo Verstappen ha mostrato prese d’aria inedite che non erano nella macchina presentata e che pescano l’aria dal basso anziché dalla parte alta, in totale contrapposizione con tutte le altre scuderie.

La Ferrari si è presentata con sospensione anteriore push-rod, come la SF23, sulla quale sono state migliorate le risposte in termini di rigidezza e altezza da terra, principalmente finalizzate e ridurre al minimo rollio e beccheggio. Di fianco all’ halo la Ferrari ha anche mostrato una nuova paratia per schermare i flussi in tandem con l’uscita degli S-duct e un profilo che tende a lasciare l’aria sulla linea esterna della monoposto. Le pance cave, che già si erano notate durante la presentazione, aumentano il carico sull’alettone posteriore e sul diffusore e, leggermente rialzate rispetto al fondo, lasciano maggiore spazio tra carenatura e fondo. Mercedes più in difficoltà nella prima uscita data la grande quantità di modifiche apportate. Buona anche la prima uscita di Aston Martin con retrotreno Mercedes e sospensioni push-rod, dal profilo molto interessante con pinne ancorate all’halo e raffreddamento del cofano motore all’avanguardia, con prese frontali piccole e aperture nella parte alta centrale per ridurre il flusso di calore sulla scatola del cambio e sulla sospensione posteriore.

Secondo giorno di test

Secondo giorno letteralmente dominato dalla Ferrari che oltre a conquistare il miglior giro con Carlos Sainz al di sotto del minuto e trenta secondi, ha mostrato anche una simulazione gara ottima e rappresentativa delle prestazioni generali. Ottimo anche il passo con gomma dura di Perez e la Red Bull, mentre la Mercedes ha fatto una seconda giornata di totale ottimizzazione da parte di Lewis Hamilton, che ha lavorato principalmente sui bilanciamenti aerodinamici visto lo stravolgimento del telaio con l’arretramento della postazione di guida e la modifica completa della parte anteriore alla pedaliera, quindi a livello di sospensione anteriore, scatola di guida e pompe dei freni. Spostato più centrale anche il serbatoio per dare una distribuzione dei carichi più equilibrata.

Terzo giorno di test

Dominato dalla Ferrari anche il terzo giorno dei test, ma come abbiamo già visto a essere cruciali sono state le gomme, sia per quanto riguarda il giro più veloce, appena superiore al minuto e mezzo, sia per quanto riguarda il buon passo gara. Tutte le monoposto hanno girato quasi ininterrottamente per ottimizzare il proprio lavoro. Per alcune scuderie, tra cui Ferrari, si è trattato di affinare un lavoro iniziato con le monoposto dello scorso anno, mentre per altre il lavoro è stato maggiore a causa dei grandi cambiamenti effettuati tra le stagioni. Stupisce in negativo Fernando Alonso su Aston Martin che sembra non aver affatto cercato la prestazione del giro veloce. Sul finire dei test ha destato qualche preoccupazione in più l’usura delle gomme in long run sulla Ferrari che ha causato un comportamento del retrotreno non proprio ottimale e che tendeva ad allargarsi in curva. Punto forte della monoposto di Maranello invece la distribuzione del carico in frenata, al 60% sulla parte frontale e al 40% su quella posteriore con freni ottimizzati per mantenersi sui 1000 gradi.

Rimane ormai pochissimo tempo a separarci dal primo GP di Formula 1, dal quale inizieremo forse a capire come preformeranno le monoposto messe a confronto in pista nelle stesse identiche condizioni e soprattutto con gli stessi identici obiettivi. La Ferrari sembra aver guadagnato terreno rispetto alla passata stagione, anche se rimane forte la sensazione che la Red Bull sarà nuovamente molto difficile da battere sul lungo di 24 gran premi che avranno molto da raccontare.