Imbracciare il manubrio di una moto può sembrare molto più facile rispetto a maneggiare il volante di un’autovettura. Contrariamente a quest’ingannevole credenza, l’impegno risulta inversamente proporzionale al numero delle ruote chiamate a sorreggere il mezzo.
Non è una giubba “figa” o un casco alla “Dr. Rossi” a fare il guidatore bensì conoscenza e tecnica, due aspetti da non sottovalutare specialmente se sottoposti all’attenzione sbarbata di un neofita, appassionato ma pur sempre neofita. L’approccio nei confronti di una motocicletta necessita di sensibili ragionamenti, umiltà nelle considerazioni e la consapevolezza di dover operare una scelta “di proporzione”.
Ciò significa, più prosaicamente, che il rapporto fra l’individuo e il mezzo diviene certamente esclusivo, dettato in primis dalla sottile capacità di sapersi orientare verso uno strumento motorizzato idoneo al proprio indice di dimestichezza. Sintetizzando, come un bambino deve prima di correre imparare a camminare, così il futuro centauro deve preliminarmente adoperare ciò che è atto a incrementarne la conducibilità nella fase di guida.
Per questo motivo si consiglia un periodo di vero e proprio allenamento, un percorso iniziatico da compiere con l’ausilio di una moto che accompagni gradualmente e, attraverso calibrate caratteristiche inerenti peso, potenza e cilindrata, renda agevole quanto sicura l’esperienza di guida protesa alla poliedricità finale della stessa.
Da neofita a centauro il passo non è breve, ma certamente questi 5 intuitivi esemplari su due ruote aiuteranno a compierlo più facilmente>>